#Francesco Marsico
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7 ottobre 2020
Al Dirigente Scolastico Al corpo docente Agli e alle studenti del Liceo Classico-Scientifico Statale “Socrate” Via Padre Reginaldo Giuliani, 15 – 00154 Roma (RM)
Siamo ex studenti del Liceo Socrate di Roma, e per questa ragione abbiamo sentito la necessità di riunirci a seguito degli eventi che recentemente hanno portato il liceo al centro di una bufera mediatica. Il nostro intento è quello di esprimere solidarietà agli e alle studenti del Socrate nella lotta contro il sessismo presente nella nostra società e, di conseguenza, anche nel contesto scolastico.
In primo luogo ci teniamo a condannare tanto l’accanimento dei media verso la docente protagonista della notizia quanto il sensazionalismo con cui l’evento è stato trattato. Tuttavia, riteniamo importante affrontare in maniera più articolata il complesso tema che l’evento scatenante ha messo in luce: la violenza di genere veicolata da una mentalità, più o meno consapevolmente, sessista.
Ricordiamo il Socrate come una scuola unica nel suo genere in virtù della sinergia tra corpo docente e studenti, e del caratteristico spirito critico di quest* ultim*. Ciononostante, ribadire che il Socrate abbia una vocazione progressista è insufficiente ad affrontare il problema evidenziato dagli e dalle studenti. Questa narrazione rischia di ignorare o delegittimare le esperienze negative che possono verificarsi in qualunque contesto. Nessun ambiente, infatti, è di per sé immune da pregiudizi e violenze.
La maggior parte di noi ha sviluppato la propria consapevolezza femminista e di genere oltre le mura del Socrate. Al liceo, non avevamo un’idea chiara di cosa fosse il femminismo, né tantomeno della sua importanza nella società contemporanea.
Anche per questo, alcune testimonianze di ex studenti che abbiamo raccolto in questi giorni sono state condivise solo oggi, portando alla luce episodi di bullismo, discriminazione di ragazze per comportamenti giudicati promiscui (slut-shaming), umiliazione del corpo e dell'aspetto fisico (body-shaming) e commenti offensivi sull'abbigliamento da parte di docenti e studenti. Al tempo, non abbiamo saputo riconoscere il contesto strutturale in cui si collocavano i singoli eventi. Questo ci differenzia dagli e dalle studenti attuali, che hanno invece saputo individuare un comportamento involontariamente sessista e reagire con consapevolezza.
Sosteniamo che la loro iniziativa vada incoraggiata anziché sminuita, prendendo atto del fatto che non si tratta di una dinamica nuova. La scuola ha un ruolo fondamentale nel determinare un esito positivo o negativo nel processo di scoperta ed espressione di sé tra i ragazzi e le ragazze, affinché possano scoprirsi ed amarsi per quello che sono.
Scriviamo questa lettera nella speranza di contribuire ad un importante dibattito che, a causa della crisi mediatica, è stato estinto prematuramente. Vorremmo cogliere questa occasione per proporre alcune riflessioni che riteniamo di valore:
- Se una persona prova disagio o impulsi sessuali davanti a parti del corpo scoperte, non può scaricare la colpa su chi le provoca tali reazioni, ma deve saperle controllare nel rispetto altrui e mettere in discussione la legittimità dei propri impulsi.
- L’ambiente scolastico deve far sì che gli e le studenti si sentano in grado di fare presente atteggiamenti discriminatori e offensivi con la consapevolezza che verranno presi seriamente in considerazione e tutelati come parte lesa, anche qualora si tratti di “micro-aggressioni”.
- Nessun comportamento all’interno dell’ambiente scolastico dovrebbe portare chi ne fa parte a sentire criticato il proprio corpo o il modo in cui esprime la propria identità.
- La critica di certe scelte di abbigliamento è spesso giustificata in riferimento al “decoro” o alla “sobrietà”. Tali termini sono tuttavia astratti, relativi e facilmente declinabili in forma coercitiva e discriminatoria. Crediamo che il presunto “decoro” non sia il vero problema, e riteniamo che venga usato come diversivo per evitare di mettere in discussione abitudini o modi di pensare più profondamente radicati. In assenza di un regolamento ufficiale a riguardo, ciò che è “decoroso” o meno non può essere deciso arbitrariamente.
- Intenzioni ed effetto prodotto non sempre coincidono: se un’affermazione viene fatta bonariamente o con fini protettivi ciò non le impedisce di trasmettere un messaggio discriminatorio o offensivo. Se questo viene fatto notare, è fondamentale ascoltare e dialogare con chi ritiene problematica l’affermazione in questione.
- Il benessere delle e degli studenti ed il rispetto verso la loro autodeterminazione ed identità dovrebbero risultare di primaria importanza a scuola.
Speriamo in una autoanalisi da parte del corpo docente ed un reale ascolto delle argomentazioni avanzate dagli e dalle studenti. Rimaniamo a loro disposizione qualora avessero bisogno di sostegno, senza voler interferire in una realtà di cui non facciamo più parte. Confidiamo che i nostri punti di vista siano ricevuti positivamente, sapendo che, come ex studenti, ci auguriamo il meglio per il futuro del Socrate.
Le ex allieve e gli ex allievi
Firme in ordine alfabetico (nome, cognome, anno di nascita):
Aggiungi la tua firma: https://forms.gle/EiNRtKVdgHnECKSf7
Arianna Aguirre, 1998 Beatrice Albè, 1995 Claudia Alfonsi, 1987 Alberto Anticoli, 1997 Andrea Arcese, 1995 Giovanni Ardizzone, 1997 Cecilia Ascenzi, 1993 Alessio Balletti, 1992 Alice Bardelli, 1997 Marta Baroni, 1989 Giulia Benedetti, 1996 Eva Bertelli, 1994 Linda Bettelli, 1997 Alessandra Bolletti, 1996 Andrea Bongiorno, 1993 Michela Boromei, 1996 Valerio Brandimarte, 1989 Luca Brigida, 1994 Corinna Calabrese, 1989 Federica Caliendo, 1990 Serena Cannavò, 1993 Dafne Capotondi, 1996 Giulia Castelli, 1993 Cecilia Catania, 1993 Chiara Cazzato, 1995 Daniela Cenni, 1994 Althea Ciminiello, 1985 Lorenzo Cioci, 1996 Sara Coccoli, 1999 Veronica Coia, 1995 Eleonora Colarieti, 1996 Lidia Conti, 1998 Marianna Coppo, 1990 Niccolò Costantini, 1995 Chiara Conte, 1991 Andrea D'Albero, 1997 Lavinia D'Angeli, 1990 Diletta Della Rasa, 1974 Chiara Dorbolò, 1988 Caterina D’Ubaldi, 1998 Elena De Pasqualis, 1994 Claudia Di Carlo, 1987 Matteo Di Carlo, 1993 Livia Di Gioia, 1988 Rebecca Donati, 1995 Giulia Drummond J., 1993 Serena Fagiani, 1992 Gianna Fanelli, 1997 Valeria Fanti, 1990 Gisella Fasone, 1991 Claudia Filippi, 1974 Alexandros Fokianos, 1996 Giulia Fontana, 1994 Elisa Formigani, 1998 Sara Fossatelli, 1995 Jacopo Franceschetti, 1994 Anna Fumagalli, 1998 Bianca Fumagalli, 1996 Elena Gargaglia, 1993 Camilla Giuliano, 1997 Francesca Gravagno, 1994 Gaia Graziotti, 1994 Carola Grechi, 1992 Flavia Grimaldi, 1991 Anna Haas, 1995 Francesca Haas, 1993 Claudia Lalli, 1999 Giulia Libianchi, 1992 Lorenzo Libianchi, 1995 Silvia Losardo, 1997 Livia Lozzi, 1989 Valeria Maestri, 1996 Alessandra Marsico, 1994 Renata Martinelli, 1997 Emanuela Masella, 1995 Marta Mastrobuono, 1990 Giulia Mattei, 1994 Martina Mazza, 1999 Marta Mastrobuono, 1990 Arianna Mele, 1991 Michela Meniconi, 1998 Mariam Migahed, 1994 Nilima Mittal, 1997 Federica Moccia, 1994 Martina Monaldi, 1989 Diana Musacchio, 1997 Ilaria Musci, 1996 Francesca Nardi, 1997 Elisa Nardini, 1988 Alice Nosiglia, 1996 Giulia Padolecchia, 1998 Thomas Palozzi, 1996 Giulia Panfili, 1989 Maria Cristina Parenti, 1996 Alessia Pasotto, 1998 Marianna Pasquali, 1994 Chiara Pastore, 1993 Bianca Paolucci, 1995 Giulia Perpignani, 1995 Valentina Perpignani, 1995 Elisa Pescitelli, 1993 Elisabetta Petrucci, 1997 Flavia Petrucci, 1994 Elena Pia, 1990 Andrea Pianalto, 1996 Valerio Picchi, 1987 Adriana Pistolese, 1996 Flavio Pistolese, 1993 Irene Proietto, 1996 Cecilia Rendina, 1995 Iacopo Ricci, 1990 Susanna Romanella, 1995 Gaia Romano, 1998 Gilda Romano, 1993 Greta Romano, 1996 Filippo Sabani, 1993 Benedetta Sabene, 1995 Silvia Saccone, 1995 Francesco Saracini, 1996 Vanessa Sauls, 1994 Maria Savi, 1994 Leonardo Scarton, 1997 Tiziano Scrocca, 1985 Camilla Schettino M., 1992 Giulia Sepe, 1991 Federico Serpe, 1995 Barbara Sideri, 1990 Flavia Sidoni, 1988 Iacopo Smeriglio, 1999 Valentina Spagnoli, 1987 Alice Straffi, 1995 Isabella Tabacchi, 1998 Giulia Tancredi, 1996 Lorenzo Trasarti, 1992 Elio Trevisan, 1995 Veronica Turchetti, 1986 Marta Vannelli, 1997 Francesca Vignali, 1993 Eugenia Vitello, 1995 Marco Vitiello, 1990 Giulia Zadra, 1996 Marco Zanne, 1988 Maria Cristina Zanne, 1995 Francesca Zanni, 1994 Linda Zennaro, 1995 Alessandra Zoia, 1990
Per chi non fosse al corrente dello svolgersi degli eventi citati in questa lettera: Niente minigonna a scuola, preside del liceo Socrate: “Ancora non ho ricevuto lettera studentesse” (18 settembre 2020): https://bit.ly/30ImnQW Roma, gli studenti del Socrate alla vicepreside che vieta la minigonna: "La scuola deve eliminare la cultura sessista" (18 settembre 2020): https://bit.ly/3iCReV6 Comunicato del Dirigente Scolastico del Socrate (data ignota) : https://bit.ly/3jSHaJ7 Integrazione al comunicato del Dirigente Scolastico (19 settembre) : https://bit.ly/3jFdleB «Niente minigonne a scuola? Io, vicepreside femminista, sono stata fraintesa» (20 settembre 2020) : https://bit.ly/2GOvtnL Minigonne al liceo Socrate, parlano i docenti: “Solo strumentalizzazioni” (21 settembre 2020): https://bit.ly/3llsO47
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[IL MEETING] Due giorni con le Caritas della Sicilia, don Cosentino: «Meno sprechi della politica» – LE VIDEOINTERVISTE | Diocesi Mazara del Vallo
[IL MEETING] Due giorni con le Caritas della Sicilia, don Cosentino: «Meno sprechi della politica» – LE VIDEOINTERVISTE | Diocesi Mazara del Vallo
8 novembre 2014 Un’analisi approfondita delle Caritas siciliane, un focus sulla povertà in Sicilia vista dagli occhi e dai dati di chi ogni giorno assiste, nelle proprie diocesi, centinaia di persone. Due giorni di lavori, che si sono conclusi stamattina nell’aula magna del Seminario vescovile di Mazara del Vallo, hanno visto insieme direttori e operatori delle Caritas siciliane, chiamate a…
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#2014/11#Caritas#Diocesi Mazara del Vallo#Don Francesco Soddu#Fondazione San Vito Onlus#Francesco Marsico#Intervista#Max Firreri#Meeting#Mons. Domenico Mogavero#Sicilia#Video
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8 MAG 2019 10:03
TANA PER FONTANA – IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA ATTILIO FONTANA È INDAGATO PER ABUSO D’UFFICIO – LE INTERCETTAZIONI DEL MARZO 2018 CON CAIANIELLO: FONTANA RIFIUTA IL TENTATIVO DI CORRUZIONE DEL FORZISTA ARRESTATO, DICENDO DI STAR COLTIVANDO UN ALTERNATIVA PER NOMINARE IL SUO SOCIO DI STUDIO LUCA MARSICO. È PROPRIO QUELL’ALTERNATIVA CHE ORA LO METTE NEI GUAI…
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1 - IL GOVERNATORE INDAGATO PER ABUSO D' UFFICIO
Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Inizia la mattina come «parte offesa» di una «istigazione alla corruzione» che non ha denunciato, ma il presidente leghista della Regione Lombardia Attilio Fontana finisce la sera come indagato per l' ipotesi di «abuso d' ufficio».
Vertiginosa montagna russa per chi la settimana scorsa a Palazzo di Giustizia, da solo e senza appuntamento, senza che si fosse saputo, aveva bussato all'anticamera del Procuratore Francesco Greco, incredibilmente a chiedere se fossero vere le voci impazzite in ambienti politici su imminenti iniziative giudiziarie in Regione.
Per uno scherzo del destino Greco era in riunione proprio con i pm che stavano ultimando l'operazione emersa solo ieri con 28 arresti e 15 obblighi di dimora tra politici, amministratori e imprenditori: compresa l'accusa al forzista varesino Gioacchino Caianiello di «istigazione alla corruzione» proprio di Fontana, dopo la mancata rielezione al Pirellone del consigliere regionale forzista Luca Marsico, avvocato socio dell' avvocato Fontana nel loro studio legale.
Le indagini avevano infatti registrato «la volontà del presidente Fontana di trovare il modo di ricollocare professionalmente il suo socio di studio». Esigenza di fronte alla quale Caianiello («signore dei voti» dentro Forza Italia nonostante la condanna definitiva nel novembre 2017 a 3 anni per concussione) gli propone un baratto corruttivo: la nomina alla direzione Formazione della Regione dell'attuale direttore generale di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, in cambio dell' affidamento di consulenze per 80/90.000 euro l' anno da parte di Afol a favore di quello che Caianiello con Fontana chiama «il nostro amico di studio». Il governatore leghista per un po' è possibilista.
Fin quando, intercettato nel marzo 2018 con lo stimato Caianiello (al quale dice «hai visto che i tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti»), accenna di stare coltivando un' alternativa: «Anch io comunque ho voluto percorrere un' altra strada in modo che abbiamo delle alternative, poi insieme ci troviamo e decidiamo quale sia la migliore o magari tutte e due, vediamo». È un salvataggio in corner, ma anche l' inizio di un mezzo autogol. Salva in extremis Fontana dal concorso nella corruzione propostagli da Caianiello, facendone per i pm la «parte offesa» di una «istigazione alla corruzione» (seppure non denunciata perché, dirà poi ieri Fontana in Regione, «non percepita»).
Ma nel contempo peggiora la posizione del governatore lombardo quando ieri, in Regione, la Guardia di Finanza acquisisce i documenti sul fatto che poi Fontana abbia davvero attuato una delle «alternative» che aveva immaginato: e cioè nell'ottobre 2018 abbia proposto alla giunta regionale di nominare il suo socio di studio Marsico tra i membri esterni di un «Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici» (11.500 euro l' anno e 180 a seduta).
È a questo punto che Fontana - appena incensato dal vicepremier e segretario leghista Salvini che se ne dice «doppiamente orgoglioso», e reduce da una seduta in Regione nella quale i consiglieri di maggioranza lo acclamano quando rivendica «vado avanti corretto e trasparente come sempre sono stato» - viene indagato dalla Procura per l' ipotesi di «abuso d' ufficio».
2 - L'AMAREZZA NELLA DIFESA IN AULA «SONO SEMPRE STATO ONESTO IO IL PRIMO A VOLERE LA VERITÀ»
Giampiero Rossi per il “Corriere della Sera”
«Professionalmente e politicamente ho sempre seguito la strada della correttezza e dell'onestà, come emerge anche in questa vicenda, nella quale come si è evinto fin da subito io sono parte offesa».
Attilio Fontana sceglie di affrontare il momento peggiore del suo primo anno alla guida della Lombardia di fronte al Consiglio regionale. E allontana da sé qualsiasi ombra.
Sono quasi le 17.30 quando prende la parola nell'aula del Pirellone, reduce da una giornata di distratto dibattito su parchi, amianto e persino sullo svincolo stradale Pieve-Albignola.
Saluta con voce squillante e legge un discorso meditato, soppesato e limato sin dal mattino, quando le notizie del nuovo capitolo di corruzione in Lombardia sono deflagrate nell'agenda politica: «Ho sempre sottolineato come la trasparenza e la legalità siano punti cardine dell' attività della mia giunta. Ho voluto confrontarmi costantemente con le autorità anticorruzione e con la magistratura - premette -. Siamo costantemente impegnati per trovare soluzioni che possano semplificare la vita ai cittadini e alle imprese nei rapporti con la pubblica amministrazione, proprio per eliminare quelle zone d' ombra e grigie prodotte dalle complicazioni, dove più facilmente si possono inserire comportamenti corruttivi».
Quindi, nell'aula silenziosa, rivendica di aver adottato «misure di prevenzione della corruzione sempre più stringenti» per poi entrare nel merito della vicenda che sta scuotendo la navigazione, fin qui tranquilla, del governo di centrodestra a trazione leghista: annuncia di aver già sospeso dall' incarico il sottosegretario Fabio Altitonante e sottolinea: «Sono il primo a volere che la verità emerga - dice -. Sono sempre stato fermamente convinto che ogni persona che ricopre una carica pubblica debba rifiutare profferte e utilità in cambio di consensi o favori».
Con una precisazione: «Ribadisco di non avere percepito alcun atteggiamento corruttivo nelle interlocuzioni avute». E conclude rivolgendosi al Consiglio regionale, dove per tutto il giorno le opposizioni hanno invocato un suo chiarimento: «Sono qui perché non ho alcuna remora o alcun timore. Io vado avanti, corretto e trasparente come sempre». E a quel punto scatta un lungo applauso da parte di tutta la maggioranza. I leghisti, gli assessori presenti e anche i consiglieri di Forza Italia, sfibrati da una giornata tesissima, si alzano in piedi.
In mattinata era a Roma, Attilio Fontana, per occuparsi della candidatura olimpica di Milano e Cortina, per la quale si sta spendendo senza remore. La notizia della retata della Procura di Milano lo ha raggiunto quando era ancora in albergo e stava per dirigersi verso la sede del Coni. E di dettaglio in dettaglio il malumore è lievitato in modo palpabile. Perché questa vicenda riporta alla memoria i fantasmi giudiziari che hanno flagellato la Regione Lombardia nella stagione di Roberto Formigoni e che non hanno risparmiato nemmeno il suo successore Roberto Maroni, che si è visto arrestare il vicepresidente Mario Mantovani.
Anche per questo ieri il governatore leghista - ex sindaco di Varese candidato dal leader Matteo Salvini dopo la rinuncia di Maroni a presentarsi per un secondo mandato - ha scelto di cancellare la sua agenda e di presentarsi in aula, incassando subito il riconoscimento del beau geste anche da parte delle opposizioni. Pd e Movimento Cinque Stelle considerano blanda la sospensione di Altitonante e chiedono la revoca definitiva delle deleghe. Ma puntano anche sul presidente: «Diamo atto a Fontana, per quanto si sa finora, di essere parte offesa - dice il capogruppo dem Fabio Pizzul - ma gli atti dimostrano uno stile nell'udienza data a certi personaggi che speravamo fosse un lontano ricordo». Poi il grillino Dario Violi ironizza: «È sembrato un applauso liberatorio, forse qualcuno temeva di dover andare a casa».
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Sabato 22 febbraio al Museo Irpino torna Musica tra le Righe con il libro di Francesco Amoruso "How I Meet Your Mother"
Sabato 22 febbraio al Museo Irpino torna Musica tra le Righe con il libro di Francesco Amoruso “How I Meet Your Mother”
Al Museo Irpino a febbraio torna «Musica tra le Righe» con Francesco Amoruso che presenta il libro «How I Meet your Mother» e Marina Bruno con «Parthenoplay»
Sabato 22, alle ore 18, al Museo Irpino presso il Complesso Monumentale dell’ex Carcere Borbonico (ingresso pedonale da Piazza De Marsico) si terrà il quarto incontro del ciclo «Musica tra le Righe. Incontri itineranti di parole e note»…
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Scacco al narcotraffico. Smantellato clan Presta, controllava la Valle dell’Esaro
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/scacco-al-narcotraffico-smantellato-clan-presta-controllava-la-valle-dellesaro/
Scacco al narcotraffico. Smantellato clan Presta, controllava la Valle dell’Esaro
Scacco al narcotraffico. Smantellato clan Presta, controllava la Valle dell’Esaro
Controllava il territorio della Valle dell’Esaro, tra comuni di Tarsia, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Acri dove aveva imposto le proprie piazze di spaccio e i propri canali di approvvigionamento e rifornimento di droga. La cocaina veniva da fornitori reggini vicini alle cosche di Platì. Così questa mattina è stata smantellata l’organizzazione dedita allo traffico e allo spaccio di stupefacenti nella provincia di Cosenza facente capo ad esponenti della famiglia Presta, grazie al legame con Francesco Presta, detto Franco, storica figura del contesto della `ndrangheta cosentina, egemone sul tenitorio. LE INDAGINI Dalle prime ore di questa mattina il servizio centrale operativo e le squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, supportati da pattuglie di diversi reparti prevenzione crimine, nonché dalle squadre mobili delle Questure di Reggio Calabria, Monza-Brianza, Viterbo e L’Aquila, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Alessandro Riello, hanno eseguito diverse ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 45 persone, indagate a vario titolo per aver creato un’associazione, armata, finalizzata al traffico e alto spaccio di droga operante nei comuni della Valle dell’Esaro facente capo alla famiglia Presta. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per i reati di traffico e spaccio di droga, in particolar edi marijuana, hashish e cocaina. Sono inoltre stati contestati i reati di estorsione, ricettazione e porto e detenzione illegale di armi. Le indagini hanno inoltre consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio di droga così da sequestrarne diverso tipo, e arrestare in flagranza di reato diverse persone. Gli investigatori hanno quindi ricostruito diversi episodio in cui è emersa la disponibilità, da parte degli esponenti dell’associazione criminale, di armi da fuoco, anche da guerra, e reati contro il patrimonio causati da insolvenze nel pagamento delle varie di partite di droga. IL SEQUESTRO Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelati personali, grazie agli accertamenti della IV Divisione del Servizio Centrale Operativo è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di terreni, edifici e beni (2 imprese individuali e 32 immobili) riconducibili ad alcuni degli indagati, in particolare Francesco Ciliberti, Antonio Presta, Giuseppe Presta e Roberto Presta, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, e al sequestro di 3 autovetture. GLI ARRESTATI Destinatari di custodia cautelare in carcere: Armando Antonucci, 32enne di Tarsia; Sergio Cassiano, 45enne di Terranova di Sibari; Francesco Ciliberti, 35enne di San Lorenzo del Vallo; Cristian Ferraro 39enne di Spezzano Albanese; Michele Fusaro, 30enne di Spezzano Albanese; Fabio Giannelli, 31enne di Roggiano Gravina; Antonio Giannetta, 54enne di Oppido Mamertina; Luigi Gioiello, 35enne di San Marco Argentano; Roberto Iantorno, 30enne di Spezzano Albanese; Mauro Marsico, 44enne di Roggiano Gravina; Attilio Martorelli, 47enne di Roggiano Gravina; Massimo Orsini, 34enne di Roggiano Gravina; Mario Palermo31enne, di Roggiano Gravina; Marco Patitucci, 33enne di Roggiano Gravina; Antonio Presta, 56enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Presta 32enne di Roggiano Gravina; Roberto Presta, 43enne, di Roggiano Gravina; Giovanni Sangineto, 53enne di Castrovillari; Costantino Scorza, 65enne di San Lorenzo del Vallo; Mario Sollazzo, 33enne di Roggiano Gravina. Agli arresti domiciliari sono invece finiti: Lorenzo Arciuolo, 38enne di Roggiano Gravina; Alessandro Avenoso, 41enne di Tarsia; Domenico Cesare Cardamone, 58ennedi Rossano; Rocco D’agostino, 28enne di Roggiano Gravina; Damiano Diodati, 32enne di Terranova di Sibari; Gianpaolo Ferraro, 41enne di Acri; Roberto Eugenio Gallo, 53enne di San Marco Argentano; Giovanni Garofalo, 33enne di Paola; Remo Graziadio, 28enne di Roggiano Gravina; Erik Grillo, 25enne di Lungro; Francesco Iantorno 41enne, di Spezzano Albanese; Francesco Iantorno, 35enne di Spezzano Albanese; Antonio Orsini, 48enne di Roggiano Gravina; Filippo Orsino, 30enne di Roggiano Gravina; Vincenzo Santamaria, 39enne di Tarsia; Raffaele Sollazzo, 25enne di Mottafollone. Destinatari di obbligo di dimora sono: Domenico Caputo, 42enne di Mendicino; Giuseppe Ferraro, 20enne di Acri; Cristian Garita, 45enne di Altomonte; Salvatore Miraglia, 47enne di Roggiano Gravina; Antonio Pacifico, 63enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Palermo, 26enne di Roggiano Gravina; Giovanni Domenico Petta, 41enne di San Marco Argentano. Destinatari di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Massimiliano Mungo, 47enne di San Marco Argentano; Sandro Vomero, 48enne di Roggiano Gravina,
Controllava il territorio della Valle dell’Esaro, tra comuni di Tarsia, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Acri dove aveva imposto le proprie piazze di spaccio e i propri canali di approvvigionamento e rifornimento di droga. La cocaina veniva da fornitori reggini vicini alle cosche di Platì. Così questa mattina è stata smantellata l’organizzazione dedita allo traffico e allo spaccio di stupefacenti nella provincia di Cosenza facente capo ad esponenti della famiglia Presta, grazie al legame con Francesco Presta, detto Franco, storica figura del contesto della `ndrangheta cosentina, egemone sul tenitorio. LE INDAGINI Dalle prime ore di questa mattina il servizio centrale operativo e le squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, supportati da pattuglie di diversi reparti prevenzione crimine, nonché dalle squadre mobili delle Questure di Reggio Calabria, Monza-Brianza, Viterbo e L’Aquila, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Alessandro Riello, hanno eseguito diverse ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 45 persone, indagate a vario titolo per aver creato un’associazione, armata, finalizzata al traffico e alto spaccio di droga operante nei comuni della Valle dell’Esaro facente capo alla famiglia Presta. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per i reati di traffico e spaccio di droga, in particolar edi marijuana, hashish e cocaina. Sono inoltre stati contestati i reati di estorsione, ricettazione e porto e detenzione illegale di armi. Le indagini hanno inoltre consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio di droga così da sequestrarne diverso tipo, e arrestare in flagranza di reato diverse persone. Gli investigatori hanno quindi ricostruito diversi episodio in cui è emersa la disponibilità, da parte degli esponenti dell’associazione criminale, di armi da fuoco, anche da guerra, e reati contro il patrimonio causati da insolvenze nel pagamento delle varie di partite di droga. IL SEQUESTRO Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelati personali, grazie agli accertamenti della IV Divisione del Servizio Centrale Operativo è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di terreni, edifici e beni (2 imprese individuali e 32 immobili) riconducibili ad alcuni degli indagati, in particolare Francesco Ciliberti, Antonio Presta, Giuseppe Presta e Roberto Presta, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, e al sequestro di 3 autovetture. GLI ARRESTATI Destinatari di custodia cautelare in carcere: Armando Antonucci, 32enne di Tarsia; Sergio Cassiano, 45enne di Terranova di Sibari; Francesco Ciliberti, 35enne di San Lorenzo del Vallo; Cristian Ferraro 39enne di Spezzano Albanese; Michele Fusaro, 30enne di Spezzano Albanese; Fabio Giannelli, 31enne di Roggiano Gravina; Antonio Giannetta, 54enne di Oppido Mamertina; Luigi Gioiello, 35enne di San Marco Argentano; Roberto Iantorno, 30enne di Spezzano Albanese; Mauro Marsico, 44enne di Roggiano Gravina; Attilio Martorelli, 47enne di Roggiano Gravina; Massimo Orsini, 34enne di Roggiano Gravina; Mario Palermo31enne, di Roggiano Gravina; Marco Patitucci, 33enne di Roggiano Gravina; Antonio Presta, 56enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Presta 32enne di Roggiano Gravina; Roberto Presta, 43enne, di Roggiano Gravina; Giovanni Sangineto, 53enne di Castrovillari; Costantino Scorza, 65enne di San Lorenzo del Vallo; Mario Sollazzo, 33enne di Roggiano Gravina. Agli arresti domiciliari sono invece finiti: Lorenzo Arciuolo, 38enne di Roggiano Gravina; Alessandro Avenoso, 41enne di Tarsia; Domenico Cesare Cardamone, 58ennedi Rossano; Rocco D’agostino, 28enne di Roggiano Gravina; Damiano Diodati, 32enne di Terranova di Sibari; Gianpaolo Ferraro, 41enne di Acri; Roberto Eugenio Gallo, 53enne di San Marco Argentano; Giovanni Garofalo, 33enne di Paola; Remo Graziadio, 28enne di Roggiano Gravina; Erik Grillo, 25enne di Lungro; Francesco Iantorno 41enne, di Spezzano Albanese; Francesco Iantorno, 35enne di Spezzano Albanese; Antonio Orsini, 48enne di Roggiano Gravina; Filippo Orsino, 30enne di Roggiano Gravina; Vincenzo Santamaria, 39enne di Tarsia; Raffaele Sollazzo, 25enne di Mottafollone. Destinatari di obbligo di dimora sono: Domenico Caputo, 42enne di Mendicino; Giuseppe Ferraro, 20enne di Acri; Cristian Garita, 45enne di Altomonte; Salvatore Miraglia, 47enne di Roggiano Gravina; Antonio Pacifico, 63enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Palermo, 26enne di Roggiano Gravina; Giovanni Domenico Petta, 41enne di San Marco Argentano. Destinatari di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Massimiliano Mungo, 47enne di San Marco Argentano; Sandro Vomero, 48enne di Roggiano Gravina,
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Dal fantacalcio allo storico esordio ufficiale, la favola sportiva de La Boca Sette Colli
Un nuovo articolo è stato pubblicato sul sito www.emanueletrementozzi.com
Dal fantacalcio allo storico esordio ufficiale, la favola sportiva de La Boca Sette Colli
Parte de La Boca insieme al D.S. Del Gaudio
SPORT COMMUNICATION – Quando i sogni si tramutano in obiettivi, il traguardo si fa concreto e l’impossibile diventa realtà. E’ la magica storia de La Boca Sette Colli, nata da un fantacalcio di tre anni fa e, da qualche mese, divenuta una squadra vera. Che ha messo insieme venticinque ragazzi del territorio, dando la possibilità di giocare e divertirsi a chi, escluso malamente dalle categorie federali, o sommerso dagli impegni personali e lavorativi, ha voglia di dimostrare a tutti che un altro sport è possibile. Uno sport fatto di amicizia, collaborazione, aiuto reciproco e senso di appartenenza, oltre a quello spirito battagliero tipico del Boca Junior, dal quale la società prende ispirazione e nome. Gialloblu, infatti, saranno i colori di maglia de La Boca, il cui nome evoca battaglie epiche a difesa di un popolo. Un popolo, quello argentino, specificatamente di Buenos Aires, che rivive negli Xeneizes la lotta dei poveri contro l’aristocrazia, l’affermazione degli ultimi contro l’arroganza dei ricchi. Nasce così La Boca, Sette Colli perché i fondatori, Claudio Del Gaudio ed Emanuele Trementozzi, non hanno dimenticato le origini romane, l’orgoglio di essere colleferrini. A fare da cappello alla squadra la Polisportiva Sport Communication A.S.D, da poco costituita, che legalmente e giuridicamente ha dato la veste sportiva alla squadra. Presidente tuttofare, da sempre impegnato nello sport e per lo sport, il nostro collaboratore Emanuele Trementozzi che, lunedì sera, esordio ufficiale della squadra nel campionato Sportware contro il Bayer Cappuccini, indosserà la prima storica fascia di capitano de La Boca in una gara di campionato.
“Ma sarà un gesto simbolico – esordisce il capo-popolo giallorossoblu – perché il capitano scelto dalla squadra è Ciro Cavallaro e, dopo l’esordio di lunedì sera (22.15 campo sportivo Green Planet ndr), ci sarà l’ufficiale passaggio di consegne. Rappresenterò la squadra in campo solo per la prima uscita, come gesto di riconoscenza verso chi, l’amico Claudio, ha fatto in modo che nascesse. Tre anni fa, infatti, partecipando ad un fantacalcio insieme, seppur lontani 300 km, a lui venne l’idea di dare questo nome e, da lì, nacque la nostra storia. Ci sentiamo ogni lunedì per sapere come è andata la giornata sportiva e, questo continui appassionarci alla squadra, ci ha portato nei mesi scorsi a dire: perché non fondare una Boca Sette Colli reale? Da un gioco è nata un’idea, dall’idea è nato un gruppo di amici. Ho trovato venticinque splendidi ragazzi, appassionati di calcio, che hanno sposato il progetto e si sono uniti nel nome dello sport. Venticinque Xeneizes, di nome e di fatto, che lottano per la maglia e si sentono parte di un sogno. La nostra è una società che ha voglia di crescere, che è già riuscita a mettere in campo tre squadre differenti: una per il campionato Sportware, una per quello Csi di calciotto e una che presenzierà all’imminente T.E.C. Championship c7 organizzata dalla Trementozzi Eventi Comunicazione, con il patrocinio dell’Ente di Promozione Sportiva A.S.C. (Attività Sportive Confederate).
La Boca Sette Colli sposa il progetto di uno sport pulito, amicale, frutto di passione e sacrificio e orientato all’aggregazione sociale. Non a caso, qualche settimana fa, abbiamo esordito nella T.E.C. Cup contro la violenza sulle donne e molte altre iniziative sociali sono in cantiere. Abbiamo già ufficializzato un gemellaggio con gli amici delle Cocoritas e siamo molto attivi in ambito comunicativo. Ne è dimostrazione l’adesione al circuito Sport Communication, in collaborazione con L’Indiscreto, oltre alla pagina facebook già attiva e al sito internet che ha già un dominio e sarà presentato a breve online (www.labocasettecolli.com, oggi in costruzione). Infine, a giorni, ufficializzeremo gli accordi di partnership con i nostri amici-sponsor, ai quali riserveremo tante iniziative pubblicitarie. Penso, ad esempio, al giornalino settimanale digitale che sarà distribuito sulle piattaforme online, a quello mensile in formato cartaceo che potrete trovare sui vari punti vendita dei nostri sostenitori e all’accordo con Radio Studio 7 Macerata e il canale 611 del digitale terrestre per la trasmissione mensile “DALE BOCA”, che racconterà la vita della nostra squadra.
Abbiamo anche una madrina, Alessandra Antonini, rappresentante del Comitato “Vita di paese” che sostiene le attività commerciali di Visso colpite dal terremoto e con lei stiamo già pensando a delle iniziative congiunte da organizzare insieme. Questo per confermare il nostro impegno sociale e non solo sportivo, perché un club non può limitarsi ai sessanta minuti sul campo di gioco. E una mascotte, Luna, la nostra amata cagnolina di un anno.
Per me è un orgoglio essere il presidente di questi ragazzi, o ancora meglio il capo-popolo di un gruppo che vuole arrivare in alto. Umiltà e rispetto sono le nostre caratteristiche principali, basti pensare che ognuno di noi si autotassa per partecipare ai vari campionati e questo dà il senso del nostro impegno e passione, messi al servizio dello sport. Sono emozionato e ancora penso che sia solo un sogno, ma siamo nella realtà. Ringrazio per tutte le emozioni che stiamo vivendo l’amico Claudio Del Gaudio, D.S. ad honorem che, tre anni, senza saperlo, ha scritto la storia. Ringrazio la mia famiglia, papà Davide e mamma Lucia che, nel sodalizio, sono rispettivamente Vicepresidente e Consigliere, oltre a mio fratello Matteo che è un orgoglio vedere in campo, anche se per pochi minuti, dopo tanti anni di inattività.
Ringrazio, soprattutto, chi ha sempre creduto in me permettendomi di diventare quello che sono oggi: sportivo e amante del calcio. Per me lo sport è una missione da tramandare agli altri, una filosofia di vita da trasmettere a giovani e vecchi, perché vero motore di amicizia, rispetto, fair play e solidarietà.
Tutto questo sembra un sogno, ma è splendida realtà. Siamo semplicemente La Boca Sette Colli, nata da un gioco, il fantacalcio e diventata oggi una magica favola sportiva”.
ECCO LA ROSE UFFICIALI DELLE SQUADRE MARCHIATE “LA BOCA SETTE COLLI”
Giocatori calcio a 7 (Sportware e A.S.C.): Matteo Trementozzi, Andrea Fantuzzi, Daniele Scriboni, Adis Nasic, Raffaele Cavalluzzi, Pietro Trisbalto, Antonio Trisbalto, Luca Perini, Angelo Adami, Patrick Di Lupidio, Lorenzo Bianchetti, Matteo Pantanetti, Luca Santacroce, Gian Luca Somaripa, Domenica Arcucci, Michele Traini, Claudio Filippi, Alex Bigoni, Ciro Cavallaro, Gaetano Esposito, Gianni Gioacchini, Demmis Agus, Antonio Costantino
Giocatori calciotto (C.S.I.): Andrea Armellini, Andrea Diamanti, Andrea Mercanti, David Bonifazi, Davide Recchi, Emilio Natali, Jarno Di Giminiani, Federico Verdini, Loris Stipa, Luca Diamanti, Marco Mantovani, Max Monti, Matteo Bonifazi, Pasquale Russo, Claudio Tridici, Renzo Morreale, Mauro Marsili, Pino Bassarelli, Francesco Mancini, Marco Bracalente, Pasqualino Baioni, Sergio Sopranzi
Dirigenti: Giuseppe Abbatantuoni (Allenatore calcio a 7), Giuliano Giulianelli, Davide Trementozzi, Marsico Lucia, Emanuele Trementozzi (Presidente)
Resta aggiornato sulle mie attività
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Esce Jaggae il nuovo disco di Francesco Mascio ed Emiliano Candida per Filibusta Records
Un viaggio che parte dalla Giamaica, che raggiunge la Grande Mela e che travalica i confini territoriali, creando ponti tra mondi, universi e musiche parallele. Questa la vera essenza di “Jaggae”, progetto discografico che porta la firma dei due chitarristi Francesco Mascio ed Emiliano Candida, pubblicato dall’etichetta Filibusta Records. Un disco che nasce da un’amicizia profonda e soprattutto da un senso di condivisione e visione della Musica intesa come messaggera di vibrazioni positive. Da questo punto di partenza, infatti, il sound tipico dei Caraibi e dei suoi grandi interpreti come Bob Marley, si colora di jazz, legando due stili apparentemente diversi tra loro che in realtà hanno tanto da dirsi e da raccontarsi. Il risultato è un’espressione di libertà che travalica il concetto di genere dando vita ad un sound unico che oltrepassa le barriere fisiche e mentali che dividono due mondi agli antipodi. In questo modo, infatti, le armonie della tradizione Jazz trovano una nuova veste grazie ai ritmi sospesi e leggeri che da sempre hanno caratterizzano le musiche di questa piccola isola dei Caraibi. Suoni e musiche che permettono ad un vasto pubblico di recepire il messaggio che anima il progetto: unire per portare pace. Nel disco sono ospiti Angelo Olivieri alla tromba, Alberto Maroni Biroldi alle percussioni, e Sonia Lippi alla voce recitante di un brano. Il cd è stato presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Il disco si apre con Enjoy brano solare che grazie alle sonorità tipiche della musica caraibica, impreziosite dalla presenza del Didgeridoo, descrive un giorno di festa popolare. Bongo Man, invece, seconda track del disco, con un’atmosfera distesa e rilassata racconta a suon di note quello che succede nelle vie di un paese dove un’orchestrina locale suona una deliziosa melodia. C’è tempo anche per un’interessante rivisitazione del famoso brano di Duke Ellington, Caravan, che suonato a tempo di ska trasporta le orchestre newyorkesi nel contesto giamaicano. Scrapple from the apple evoca i sapori di una piccola osteria nella piazza del paese, i tavolini fuori e una gustosa pietanza nel piatto. Tra i brani rivisitati c’è anche il celebre Buffalo Soldier di Bob Marley dove la chitarra classica di Francesco Mascio si sposa con il fraseggio blues di Emiliano Candida acquistando una luce completamente nuova e un carattere disteso e rilassato. Incontro stoppato, invece, è un brano dai tratti narrativi più spiccati e dal carattere jazz fusion con un forte groove impreziosito dalla presenza delle percussioni. In Natural Mente immaginiamo una panchina in un parco. Il sole che filtra tra le fronde, il vento che ti accarezza cullato dal cinguettio degli uccelli… un ritorno alla Natura. Con Swing Gitan, il duo si cimenta con il linguaggio manouche e con un jazz dai tratti popolari caratterizzato da un ritmo che in alcuni punti diventa incandescente ed infuocato. L’ultima composizione di questo disco è Guinea Ska che chiude in grande stile questo viaggio che lega musica tradizionale africana, della Guinea, con quello del jazz, dove linguaggi e potenzialità vengono esplorati e sintetizzati dalla semplicità della musica reggae.
Jaggae:
Francesco Mascio – electric & classic guitar / Emiliano Candida – electric guitar & ukulele / Angelo Olivieri – trumpet /Alberto Maroni Biroldi – percussion & didgeridoo. Sonia Lippi voce su Natural Mente
Tracklist:
Enjoy / Bongo Man / Caravan / Scrapple from the Apple / Buffalo Soldier / Incontro Stoppato / Natural Mente / Swing Gitan / Guinea Ska
Discografia:
Francesco Mascio & Emiliano Candida – “Jaggae” (Filibusta Records, 2017)
Bio
Francesco Mascio – poliedrico chitarrista e compositore, inizia a studiare Musica all’età di 6 anni sperimentando lungo il suo percorso artistico numerosi generi musicali, dal Blues al Funk dalla Fusion al Jazz passando per la Word Music al Reggae fino all’Improvvisazione Radicale. Inizia la sua attività concertistica verso i 17 anni intrecciando nel tempo numerose collaborazioni con artisti di spicco del panorama jazzistico italiano ed internazionale partecipando alla registrazione di vari dischi come leader e sideman. A Marzo del 2017 pubblica il suo quarto lavoro discografico: “Jaggae” una fusione di jazz e reggae. Nei vari anni di attività concertistica ha suonato con Tony Monaco, Francisco Mela, Shawnn Monteiro, Karl Potter, Crystal White, Amana Melomè, Gegè Telesforo, Gegè Munari, Giorgio Rosciglione,Pippo Matino,Rosario Giuliani, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Luca Aquino, Gabriele Coen, Aldo Bassi, Paolo Recchia, Pasquale Mirra, Vincenzo Vasi, Piero Bittolo Bon, Francesco Cusa, Ettore Fioravanti, Marta Capponi, Alberto Marsico, Sanjay Kansa Banik, Marco Valeri, Peppe Consolmagno e tanti altri.
Emiliano Candida – inizia a studiare musica a l’età di 12 anni già come chitarrista, in una piccola scuola di musica del suo paese, dove ha il piacere d’incontrare ottimi musicisti del panorama Ciociaro e Romano. Studia la chitarra con Massimo Izzizari, ed il noto jazzista Antonio Jasevoli, successivamente incontrerà nella stessa scuola il chitarrista Francesco Mascio con il quale inizierà un percorso di studi musicali e spirituali. Successivamente intraprenderà e terminerà gli studi Triennali del corso di jazz nel conservatorio di Frosinone. Nel frattempo collabora con la band Faunalia, e produce un disco in duo con il sassofonista Daniele Germani nelle vesti di “Sedivo” il disco prende il nome di “Giovani Verità’”, un album devozionale nei confronti della Madre Terra. Matura sempre di più uno scambio culturale con il Maestro Francesco Mascio con il quale intraprenderà una collaborazione musicale che li porterà alla formazione del Progetto “Jaggae”. Il progetto ha l’intento di unire il jazz al reggae, l’unione tra più genere simboleggia un concetto di “Unione Universale”. La sua ricerca spirituale lo invoglierà ad intraprendere diversi viaggi, coltivando la passione per l’arte di strada e la conoscenza di luoghi, persone e situazioni interessanti.
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PREMIO SPECIALE DI REGIONE LOMBARDIA A GIGI RIVA, LUCA MARSICO
COMUNICATO STAMPA
PREMIO SPECIALE DI REGIONE LOMBARDIA A GIGI RIVA, LUCA MARSICO (FI):«CERTO CHE PRESTO REGIONE LOMBARDIA RENDERÀ OMAGGIO AD UN UOMO E CAMPIONE DI CALCIO CHE HA TUTTORA UN LEGAME CON IL LAGO MAGGIORE E CON I LUOGHI DELLA SUA GIOVENTÙ»
Milano, 20 febbraio 2017–È stata depositata nella mattinata di oggi la mozione per impegnare, nel più breve tempo possibile, sia il Presidente della Giunta regionale Roberto Maroni sia l’assessore allo sport e politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi rispetto al conferimento di un premio speciale a Gigi Riva, leggendario calciatore del Cagliari e della nazionale italiana di calcio, nato a Leggiuno, in provincia di Varese e che in Lombardia ha mosso i suoi primi passi da calciatore. Primo firmatario il consigliere regionale varesino di Forza Italia Luca Marsico.
«Gigi Riva attraverso la sua straordinaria carriera sportiva e dirigenziale quale dirigente accompagnatore della nazionale azzurra di calcio per oltre vent’anni rappresenta un esempio unico anche per i giovani nel mondo dello sport – dichiara Luca Marsico – sono sicuro che Regione Lombardia saprà omaggiare in modo speciale un campione nato sulle rive del Lago Maggiore e, che tuttora, mantiene uno stretto legame con i luoghi ove ha trascorso gli anni giovanili ed iniziato la sua carriera da calciatore prima dell’ epopea con il Cagliari.
Il mio impegno sarà massimo affinché, nel più breve tempo possibile, Gigi possa avere il giusto riconoscimento dalla Regione che gli ha dato i natali 72 anni fa.»
Davide Pagani
Ufficio Stampa Presidente Luca Marsico
Via Fabio Filzi, 22 – 20124 Milano
3405919352
di seguito la mozione presentata:
Mozione riconoscimento speciale di Regione Lombardia alla carriera sportiva di Gigi Riva
Il Consiglio Regionale della Lombardia
Premesso che
Domenica 12 febbraio 2017 il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) ha consegnato, presso lo stadio Sant’Elia di Cagliari, al signor Luigi Riva, detto Gigi, il Collare d’oro al merito sportivo, massima onorificenza dell’Ente conferitagli dalla Giunta del CONI a Roma il 3 novembre 2016;
Gigi Riva, leggendario campione del Cagliari dello scudetto della stagione sportiva 1969-1970 è nato a Leggiuno, in provincia di Varese, e proprio in Lombardia, ha mosso i primi passi da calciatore dapprima sul Lago Maggiore, a Laveno Mombello, per poi proseguire a Legnano;
a tutt’oggi “Rombo di tuono“detiene il record di marcature con la nazionale italiana di calcio, ovvero 35 in 42 presenze complessive sia laureandosi Campione d’Europa con “gli azzurri” nel 1968 che vice Campione del mondo ai Mondiali di calcio svoltisi in Messico nel 1970;
Il Collare d’oro al merito sportivo è l’ultimo di una serie di riconoscimenti civili e sportivi conferiti che si va ad aggiungere, fra gli altri, alla Stella d’oro al merito sportivo;
Nel libro “Riva e l’isola nel pallone” e, più precisamente nel capitolo “Un leggiunese cagliaritano”, si evince chiaramente come vi sia ancora uno stretto legame fra Gigi Riva il paese di Leggiuno, il Lago Maggiore e la Lombardia;
Francesco Pellicini, attore scrittore e regista luinese, ha scritto e diretto lo spettacolo “Rombo di tuono: da Leggiuno in nazionale”ovvero un omaggio al campione nato sul Lago Maggiore;
Considerato che
Gigi Riva ha rappresentato con onore nel corso della sua carriera calcistica e dirigenziale anche Regione Lombardia e la Provincia di Varese, ovvero quei luoghi dove ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza;
Gigi Riva è tuttora un esempio anche per le giovani generazioni di calciatori e, resta nell’immaginario collettivo come icona di forza, potenza e determinazione;
Tutto ciò premesso,
Impegna il Presidente della Giunta regionale e l’assessore allo sport e politiche per i giovani
A conferire, nel più breve tempo possibile, al signor Luigi Riva un riconoscimento speciale di Regione Lombardia come omaggio alla carriera di un simbolo del calcio italiano, nato nella nostra Regione ovvero in provincia di Varese nel 1944, oltre che uomo che ha saputo incarnare appieno i valori di lealtà sportiva e spirito di sacrificio sia come calciatore della nazionale italiana che come dirigente accompagnatore della squadra azzurra di calcio al 1990 al 2013.
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Presentata la Fondazione di Comunità Val di Noto. È la quarta del Sud Italia | Siracusa News
Presentata la Fondazione di Comunità Val di Noto. È la quarta del Sud Italia | Siracusa News
18 marzo 2014 “Rigenerare coesione sociale, far ripartire il Sud”: con questo obiettivo nasce la Fondazione di Comunità Val di Noto, una collaborazione tra le diocesi di Noto e di Siracusa e il terzo settore per promuovere programmi di “policy permanenti” e una “progettualità diffusa” nell’ottica dei territori socialmente responsabili. Alla presentazione di ieri, nella sala conferenze della…
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#2014/03#Carlo Borgomeo#Francesco Marsico#Gaetano Giunta#Maurilio Assenza#Mons. Antonio Staglianò#Mons. Salvatore Pappalardo#Pippo Gianninoto#Siracusa News
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Scacco al narcotraffico. Smantellata associazione che controllava la Valle dell’Esaro
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Scacco al narcotraffico. Smantellata associazione che controllava la Valle dell’Esaro
Scacco al narcotraffico. Smantellata associazione che controllava la Valle dell’Esaro
Controllava il territorio della Valle dell’Esaro, tra comuni di Tarsia, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Acri dove aveva imposto le proprie piazze di spaccio e i propri canali di approvvigionamento e rifornimento di droga. La cocaina veniva da fornitori reggini vicini alle cosche di Platì. Così questa mattina è stata smantellata l’organizzazione dedita allo traffico e allo spaccio di stupefacenti nella provincia di Cosenza facente capo ad esponenti della famiglia Presta, grazie al legame con Francesco Presta, detto Franco, storica figura del contesto della `ndrangheta cosentina, egemone sul tenitorio. LE INDAGINI Dalle prime ore di questa mattina il servizio centrale operativo e le squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, supportati da pattuglie di diversi reparti prevenzione crimine, nonché dalle squadre mobili delle Questure di Reggio Calabria, Monza-Brianza, Viterbo e L’Aquila, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Alessandro Riello, hanno eseguito diverse ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 45 persone, indagate a vario titolo per aver creato un’associazione, armata, finalizzata al traffico e alto spaccio di droga operante nei comuni della Valle dell’Esaro facente capo alla famiglia Presta. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per i reati di traffico e spaccio di droga, in particolar edi marijuana, hashish e cocaina. Sono inoltre stati contestati i reati di estorsione, ricettazione e porto e detenzione illegale di armi. Le indagini hanno inoltre consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio di droga così da sequestrarne diverso tipo, e arrestare in flagranza di reato diverse persone. Gli investigatori hanno quindi ricostruito diversi episodio in cui è emersa la disponibilità, da parte degli esponenti dell’associazione criminale, di armi da fuoco, anche da guerra, e reati contro il patrimonio causati da insolvenze nel pagamento delle varie di partite di droga. IL SEQUESTRO Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelati personali, grazie agli accertamenti della IV Divisione del Servizio Centrale Operativo è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di terreni, edifici e beni (2 imprese individuali e 32 immobili) riconducibili ad alcuni degli indagati, in particolare Francesco Ciliberti, Antonio Presta, Giuseppe Presta e Roberto Presta, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, e al sequestro di 3 autovetture. GLI ARRESTATI Destinatari di custodia cautelare in carcere: Armando Antonucci, 32enne di Tarsia; Sergio Cassiano, 45enne di Terranova di Sibari; Francesco Ciliberti, 35enne di San Lorenzo del Vallo; Cristian Ferraro 39enne di Spezzano Albanese; Michele Fusaro, 30enne di Spezzano Albanese; Fabio Giannelli, 31enne di Roggiano Gravina; Antonio Giannetta, 54enne di Oppido Mamertina; Luigi Gioiello, 35enne di San Marco Argentano; Roberto Iantorno, 30enne di Spezzano Albanese; Mauro Marsico, 44enne di Roggiano Gravina; Attilio Martorelli, 47enne di Roggiano Gravina; Massimo Orsini, 34enne di Roggiano Gravina; Mario Palermo31enne, di Roggiano Gravina; Marco Patitucci, 33enne di Roggiano Gravina; Antonio Presta, 56enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Presta 32enne di Roggiano Gravina; Roberto Presta, 43enne, di Roggiano Gravina; Giovanni Sangineto, 53enne di Castrovillari; Costantino Scorza, 65enne di San Lorenzo del Vallo; Mario Sollazzo, 33enne di Roggiano Gravina. Agli arresti domiciliari sono invece finiti: Lorenzo Arciuolo, 38enne di Roggiano Gravina; Alessandro Avenoso, 41enne di Tarsia; Domenico Cesare Cardamone, 58ennedi Rossano; Rocco D’agostino, 28enne di Roggiano Gravina; Damiano Diodati, 32enne di Terranova di Sibari; Gianpaolo Ferraro, 41enne di Acri; Roberto Eugenio Gallo, 53enne di San Marco Argentano; Giovanni Garofalo, 33enne di Paola; Remo Graziadio, 28enne di Roggiano Gravina; Erik Grillo, 25enne di Lungro; Francesco Iantorno 41enne, di Spezzano Albanese; Francesco Iantorno, 35enne di Spezzano Albanese; Antonio Orsini, 48enne di Roggiano Gravina; Filippo Orsino, 30enne di Roggiano Gravina; Vincenzo Santamaria, 39enne di Tarsia; Raffaele Sollazzo, 25enne di Mottafollone. Destinatari di obbligo di dimora sono: Domenico Caputo, 42enne di Mendicino; Giuseppe Ferraro, 20enne di Acri; Cristian Garita, 45enne di Altomonte; Salvatore Miraglia, 47enne di Roggiano Gravina; Antonio Pacifico, 63enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Palermo, 26enne di Roggiano Gravina; Giovanni Domenico Petta, 41enne di San Marco Argentano. Destinatari di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Massimiliano Mungo, 47enne di San Marco Argentano; Sandro Vomero, 48enne di Roggiano Gravina,
Controllava il territorio della Valle dell’Esaro, tra comuni di Tarsia, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Acri dove aveva imposto le proprie piazze di spaccio e i propri canali di approvvigionamento e rifornimento di droga. La cocaina veniva da fornitori reggini vicini alle cosche di Platì. Così questa mattina è stata smantellata l’organizzazione dedita allo traffico e allo spaccio di stupefacenti nella provincia di Cosenza facente capo ad esponenti della famiglia Presta, grazie al legame con Francesco Presta, detto Franco, storica figura del contesto della `ndrangheta cosentina, egemone sul tenitorio. LE INDAGINI Dalle prime ore di questa mattina il servizio centrale operativo e le squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, supportati da pattuglie di diversi reparti prevenzione crimine, nonché dalle squadre mobili delle Questure di Reggio Calabria, Monza-Brianza, Viterbo e L’Aquila, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Alessandro Riello, hanno eseguito diverse ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 45 persone, indagate a vario titolo per aver creato un’associazione, armata, finalizzata al traffico e alto spaccio di droga operante nei comuni della Valle dell’Esaro facente capo alla famiglia Presta. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per i reati di traffico e spaccio di droga, in particolar edi marijuana, hashish e cocaina. Sono inoltre stati contestati i reati di estorsione, ricettazione e porto e detenzione illegale di armi. Le indagini hanno inoltre consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio di droga così da sequestrarne diverso tipo, e arrestare in flagranza di reato diverse persone. Gli investigatori hanno quindi ricostruito diversi episodio in cui è emersa la disponibilità, da parte degli esponenti dell’associazione criminale, di armi da fuoco, anche da guerra, e reati contro il patrimonio causati da insolvenze nel pagamento delle varie di partite di droga. IL SEQUESTRO Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelati personali, grazie agli accertamenti della IV Divisione del Servizio Centrale Operativo è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di terreni, edifici e beni (2 imprese individuali e 32 immobili) riconducibili ad alcuni degli indagati, in particolare Francesco Ciliberti, Antonio Presta, Giuseppe Presta e Roberto Presta, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, e al sequestro di 3 autovetture. GLI ARRESTATI Destinatari di custodia cautelare in carcere: Armando Antonucci, 32enne di Tarsia; Sergio Cassiano, 45enne di Terranova di Sibari; Francesco Ciliberti, 35enne di San Lorenzo del Vallo; Cristian Ferraro 39enne di Spezzano Albanese; Michele Fusaro, 30enne di Spezzano Albanese; Fabio Giannelli, 31enne di Roggiano Gravina; Antonio Giannetta, 54enne di Oppido Mamertina; Luigi Gioiello, 35enne di San Marco Argentano; Roberto Iantorno, 30enne di Spezzano Albanese; Mauro Marsico, 44enne di Roggiano Gravina; Attilio Martorelli, 47enne di Roggiano Gravina; Massimo Orsini, 34enne di Roggiano Gravina; Mario Palermo31enne, di Roggiano Gravina; Marco Patitucci, 33enne di Roggiano Gravina; Antonio Presta, 56enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Presta 32enne di Roggiano Gravina; Roberto Presta, 43enne, di Roggiano Gravina; Giovanni Sangineto, 53enne di Castrovillari; Costantino Scorza, 65enne di San Lorenzo del Vallo; Mario Sollazzo, 33enne di Roggiano Gravina. Agli arresti domiciliari sono invece finiti: Lorenzo Arciuolo, 38enne di Roggiano Gravina; Alessandro Avenoso, 41enne di Tarsia; Domenico Cesare Cardamone, 58ennedi Rossano; Rocco D’agostino, 28enne di Roggiano Gravina; Damiano Diodati, 32enne di Terranova di Sibari; Gianpaolo Ferraro, 41enne di Acri; Roberto Eugenio Gallo, 53enne di San Marco Argentano; Giovanni Garofalo, 33enne di Paola; Remo Graziadio, 28enne di Roggiano Gravina; Erik Grillo, 25enne di Lungro; Francesco Iantorno 41enne, di Spezzano Albanese; Francesco Iantorno, 35enne di Spezzano Albanese; Antonio Orsini, 48enne di Roggiano Gravina; Filippo Orsino, 30enne di Roggiano Gravina; Vincenzo Santamaria, 39enne di Tarsia; Raffaele Sollazzo, 25enne di Mottafollone. Destinatari di obbligo di dimora sono: Domenico Caputo, 42enne di Mendicino; Giuseppe Ferraro, 20enne di Acri; Cristian Garita, 45enne di Altomonte; Salvatore Miraglia, 47enne di Roggiano Gravina; Antonio Pacifico, 63enne di Roggiano Gravina; Giuseppe Palermo, 26enne di Roggiano Gravina; Giovanni Domenico Petta, 41enne di San Marco Argentano. Destinatari di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Massimiliano Mungo, 47enne di San Marco Argentano; Sandro Vomero, 48enne di Roggiano Gravina,
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